Alluvione Genova 2011: il Sindaco Vincenzi e l’allerta meteo inascoltata

Alluvione Genova 2011: Vincenzi e l'allerta meteo inascoltata

Alluvione Genova 2011 – Le recenti notizie relative alla necessità di ricalcolare la pena per la condanna in appello della sindaca di Genova Marta Vincenzi, a seguito dell’alluvione del 4 novembre 2011, porta alla ribalta molti aspetti critici inerenti le Previsioni Meteo.

Tralasciando considerazioni politiche che non ci appartengono e senza considerare che nell’Italia di oggi la figura del sindaco è da un lato caricata di grosse responsabilità e dall’altro, poi lasciata sola, può essere utile ricordare lo svolgimento dei fatti.

Marta Vincenzi, la mattina dell’alluvione di Genova 2011

Quel disgraziato sabato mattina era stata emessa un’allerta rossa per la città di Genova ed il sindaco avrebbe dovuto chiudere le scuole per precauzione, da qui i fatti tristemente noti con le sei vittime.

In quel frangente e nella immediatezza dei fatti, gli osservatori più attenti forse rimasero colpiti dalle parole del sindaco, che spiegava il perché non avesse emesso l’ordinanza di chiusura.

L’antefatto

La Vincenzi ricordava come lei stessa avesse, in circostanze analoghe, provveduto più volte nel recente passato ad ordinare la chiusura degli istituti scolastici genovesi. Senza che però poi fosse seguita alcuna evidenza di maltempo, tanto meno di criticità.

Il sindaco nella sua difesa, di fatto metteva in luce una problematica assai delicata ma certamente reale: ovvero che molto spesso le informazioni meteo si rivelano assai poco precise ed attendibili.

Gridare “al lupo”, senza che ce ne sia davvero la necessità, porta inevitabilmente a perdere fiducia e credibilità.

Ovviamente la condanna del sindaco a 6 anni nella sentenza di cassazione (a meno della revisione della pena) deriva dal fatto che quel giorno l’allerta rossa era stata lanciata e quindi era in atto a tutti gli effetti, da qui l’inevitabile accusa di colpevolezza.

Lei, il sindaco, riteniamo certamente in buona fede, avrà creduto opportuno non far perdere la giornata agli studenti (come lo ribadiamo, è avvenuto in altre giornate). Ed ha quindi operato sulla base di una sua pur realistica esperienza trascorsa: ovvero quella di precedenti allerta andate poi disattese.

A noi dispiace per le 6 vittime innocenti, ma ci dispiace anche per Marta Vincenzi, a parer nostro, vittima di un sistema alquanto fallace.

Previsioni meteo: il caso Marta Vincenzi ci ha insegnato qualcosa?

Che la realtà non sia adeguata neppure oggi dopo 7 anni, lo dimostra l’Allerta ufficiale lanciata nella tristemente famosa giornata della recente tragedia del Torrente Raganello. Allorquando in Calabria, il 20 agosto del 2018, 10 persone persero la vita a seguito di una fase di maltempo improvvisa che causò un’ondata di piena del torrente.

Quel giorno era in atto una Allerta Meteo di colore giallo, ovvero rischio ordinario!

La tragedia di San Pietro Lametino (CZ)

Per non parlare dell’analoga tragedia di San Pietro Lametino (CZ) dove un’ondata improvvisa di forte maltempo, prese di sprovvista una giovane  mamma in auto con i suoi due figlioletti (3 vittime).

Anche in quel caso era in atto un’Allerta Meteo di colore giallo, ovvero rischio ordinario!

E’ inutile dire che tutto il sistema appare inadeguato alle circostanze. La qualità della informazione meteo deve aumentare, il grado di attendibilità delle previsioni meteo è giusto debba essere misurato.

Solo così avrà davvero senso condannare una persona!

Estremamente attuale e lodevole, se non fondamentale, appare oggi (è bene ricordarlo) tutta l’iniziative di Meteodrome a tale riguardo.

Per chi volesse saperne di più sul progetto Meteodrome

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Ugo Notaro