Buco dell’OZONO 2020: non smette mai di sorprendere

Buco dell’Ozono 2020: non smette mai di sorprendere

Buco dell’Ozono 2020: mentre in Antartide si è ridotto del 60%, sull’Artico il Vortice Polare particolarmente intenso ne ha determinato un minimo storico.

Nel corso degli ultimi mesi, secondo i rilevamenti della NASA, il buco dell’ozono sull’Antartide si è ridotto del 60%; lo scorso Ottobre infatti la sua estensione era di 10 milioni di chilometri quadrati, rispetto ai 16 milioni dello scorso 8 Settembre. Tale riduzione, ha fatto segnare un minimo storico di estensione dal 1982, ovvero dall’inizio delle rilevazioni.

Che cos’è l’ozono?

L’ozono è un gas incolore, presente con maggior concentrazione nella stratosfera. Chimicamente, l’ozono è molto attivo; reagisce prontamente con molte altre sostanze ed assorbe anche i componenti dannosi della luce solare, nota come “ultravioletta B” o “UV-B”, proteggendo gli esseri viventi sulla terra.

Che cos’è il buco dell’ozono?

È l’assottigliamento dello strato d’ozono, causato essenzialmente dai clorofluorocarburi (o CFC), gas composti di cloro, fluoro e carbonio; sono usati prevalentemente per le bombolette spray e nei circuiti refrigeranti dei frigoriferi e dei condizionatori d’aria. Una volta giunti nella stratosfera i legami di queste molecole vengono spezzati per azione dei raggi ultravioletti con liberazione di cloro; questo elemento, a sua volta, si lega all’ossigeno atomico, impedendo in questo modo la formazione di nuovo ozono. Per ulteriori approfondimenti vi consigliamo questo articolo.

Buco dell’ozono ridotto, non è del tutto positivo!

Per gli scienziati la riduzione del buco dell’ozono in Antartide non è un fattore del tutto positivo.

Anzi, tale riduzione conferma ulteriormente la fase di riscaldamento in atto sulla terra. Infatti, le temperature più alte, in stratosfera, hanno limitato le reazioni fra ozono e i composti che lo distruggono, cioè cloro e bromo.

Stato dell’ozono nell’Artico, in deciso calo

Nel corso dell’ultimo Inverno, lo strato di ozono sull’Artico ha invece subito un ulteriore riduzione; in particolare la causa principale potrebbe proprio essere la vivace attività del Vortice Polare nel corso dell’attuale stagione invernale.

Temperature fino a 20°C più basse del normale, infatti, avrebbero favorito la formazione delle nubi stratosferiche. Tali nubi, sarebbero responsabili dell’accentuazione delle reazioni chimiche tra l’Ozono con il Cloro e il Bromo, portandolo alla distruzione.

Il Vortice Polare, in definitiva, nel corso dell’ultimo Inverno non solo ha causato una mancanza di freddo alle nostre latitudini, ma sembrerebbe aver anche accentuato il processo di riduzione dell’ozono nell’Artico.

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A cura dello Staff di Meteo Drome