Errore Zona Rossa: Regione Lombardia e ISS – il Campo della Discordia

Errore Zona Rossa: Regione Lombardia e ISS - il Campo della Discordia

Errore Zona Rossa e il Campo della Discordia – Abbiamo cercato di farci un’idea un po’ più precisa di quanto successo tra Regione Lombardia e ISS (Istituto Superiore di Sanità) nei giorni scorsi, visto che la confusione dilaga. Alludiamo al malinteso, chiamiamolo così, che è costato ai commercianti della regione alcune centinaia di milioni di euro.

Ad ogni modo, si sa che, prima ancora di trovare le risposte giuste, occorre individuare le giuste domande. E così, ci siamo meglio informati, cercando di semplificare al massimo la questione, per renderla meglio comprensibile ai lettori, ma anche a noi stessi. Il tutto sena pregiudizi di sorta, né nei confronti di regione Lombardia che dell’ISS.

Speriamo di contribuire, per quanto ci è possibile, a fare un po’ di chiarezza.

Che cos’è innanzitutto l’indice di contagio Rt?

L’indice Rt misura la velocità di propagazione del contagio in un certo periodo, in una data area tenendo conto dell’impatto che le misure anti-covid hanno sulla diffusione del virus.

Ed è attraverso il calcolo di questo indice che l’ISS (Istituto Superiore di Sanità) stabilisce le zone di appartenenza da assegnare alle regioni (Rossa, Arancione, Gialla).

Che cosa è successo tra Regione Lombardia e ISS?

L’Istituto Superiore di Sanità invia alle regioni, a cadenza regolare, un questionario da compilare per il monitoraggio dei casi di coronavirus sul territorio.

I dati ricevuti da ISS e compilati dalle regioni, vengono sottoposti al famoso algoritmo (un calcolo informatico) che determina il colore della zona di appartenenza della regione (Zona Rossa, Arancione o Gialla, per intenderci).

Il campo “Stato Clinico” del questionario sta alla base di tutto

Tra i campi del questionario che Regione Lombardia (assieme alle altre regioni) deve compilare, c’è: Stato Clinico. Questo campo si riferisce appunto allo stato clinico del contagiato e NON è obbligatorio; pare però che sia fondamentale per stabilire se conteggiare o meno ogni singolo caso di coronavirus nel calcolo dell’indice Rt; indice che serve, lo ricordiamo, per stabilire la zona di appartenenza della regione.

In pratica, in base a come il campo Stato Clinico viene compilato, si stabilisce se includere o meno il singolo caso di contagio nel conteggio dell’indice Rt

Quando vengono inclusi e quando esclusi dal calcolo dell’indice Rt i casi di contagio?

Un dato caso di contagio viene INCLUSO nel calcolo dell’indice Rt se:

  • I medici della regione hanno a suo tempo riportato, nel campo Stato Clinico, lo stato sintomatico del paziente Covid-19 (es: febbre, tosse etc.), di qualunque gravità esso sia.
  • L’informazione è “assente” e il campo non è compilato.

Il caso viene ESCLUSO dal calcolo dell’indice RT se:

  • Nel campo Stato Clinico è stato dichiarato lo stato “asintomatico” del paziente.
  • In caso di notifica di guarigione-decesso senza indicazione dello stato sintomatico precedente.

La cronologia dei fatti

Abbiamo così cercato di ricostruire cronologicamente quanto accaduto in quei giorni.

Va detto che, per stabilire se includere la Lombardia in Zona Rossa durante la settimana incriminata, si è fatto specifico riferimento, come da normale procedura, ad una parte dei dati del report inviato dalla regione all’ISS. Ovvero i casi di contagio che riguardano i pazienti con data di inizio sintomi compresa tra il 15 e il 30 Dicembre 2020. In pratica, solo i pazienti che hanno cominciato ad accusare i primi sintomi legati al covid-19 in quel periodo sono stati inclusi nel calcolo.

13 gennaio 2021

Regione Lombardia segnala all’Istituto Superiore di Sanità, 14.180 casi con indicazione dello stato sintomatico del paziente Covid-19 o con assenza dell’informazione nel campo Stato Clinico.

I dati si riferiscono, come detto, al periodo 1530 Dicembre 2020. Tutti questi casi sono stati inclusi nel calcolo dell’Rt, il quale è così schizzato a 1,4, livello tale da includere Regione Lombardia in Zona Rossa per una settimana, senza alcun bisogno.

20 gennaio 2021

Regione Lombardia, secondo la versione dell’ISS, durante un normale aggiornamento di routine, rettifica i dati inviati la settimana precedente. Nella nuova versione del database, i casi da includere nel calcolo dell’indice Rt diventano così 4.918 a fronte dei precedenti 14.180.

Infatti, pare che i casi con notifica di guarigione-decesso o classificati come asintomatici siano aumentati di 9.262 unità.

L’indice Rt, alla luce dei nuovi dati, si abbassa a 0,88 portando con se Regione Lombardia in Zona Gialla.

Inutile ribadire che, in pieno periodo di saldi, il danno economico subito da buona parte delle categorie dei commercianti della regione Lombardia è stato notevole. Tanto che sembra siano intenzionati ad avviare una class action contro ignoti (visto che ancora non si conoscono i veri responsabili dell’errore). Sempre che si conosceranno mai …

Un “buco” nel questionario

Secondo Marco Trivelli, direttore generale dell’Assessorato alla Sanità della Lombardia, esisterebbe un buco nel questionario che le regioni compilano per L’ISS. In pratica l’algoritmo per il calcolo dell’Rt si “incepperebbe” sui guariti per i quali non è compilato il campo dello stato clinico.

Egli sostiene che: “se il campo dello ‘stato clinico‘ non è compilato, i guariti non vengono conteggiati così come i deceduti. Ciò porta inevitabilmente a un rialzo dell’Rt rispetto alla settimana precedente“.

E ancora, riferendosi al campo stato clinico: “è un campo non obbligatorio che si riferisce allo ‘stato clinico” di un contagiato. I medici, che inseriscono i dati nel sistema informatico MaInf, non sempre lo compilano“.

Alcune semplicissime domande?

E’ evidente che, una qualsiasi persona con conoscenze informatiche di base, non possa non porsi alcune domande. Domande le cui eventuali risposte consentirebbero di individuare senza alcun dubbio le diverse responsabilità; visto che questo spiacevole episodio è costato all’economia lombarda centinaia di milioni di euro.

Secondo l’ISS, l’esclusione di un qualsiasi caso di contagio dal calcolo dell’indice Rt, avviene in presenza di notifica di guarigione-decesso e senza indicazione dello stato sintomatico precedente del paziente. Ebbene, alcune domande sorgono spontanee:

  1. Per “… Senza indicazione dello stato sintomatico precedente” cosa si intende? Che il campo stato clinico deve essere vuoto, se il paziente è guarito o deceduto? Ma, in Regione Lombardia dicono che l’inclusione di uno specifico caso nel conteggio dell’Rt avverrebbe proprio quando il campo è vuoto.
  2. Come vengono conteggiati i guariti e i deceduti? Esistono nel database (il questionario trasmesso dalle regioni) dei campi espliciti che indichino se il paziente è guarito o deceduto?
  3. Supponiamo che in qualche modo, dalla regione compilino uno di questi due campi (ammesso che esistano) perché il paziente è guarito o deceduto e che nel contempo lascino vuoto il campo “stato clinico“. In tale evenienza, il conteggio dell’indice Rt NON INCLUDERA’ il caso specifico? Se invece, nel medesimo caso, il campo stato clinico mantenesse i vecchi stati sintomatici del paziente (quelli che aveva prima di guarire o prima del suo decesso e che nel frattempo non sono stati cancellati), che succede? Si ha l’inclusione o l’esclusione del dato dal calcolo dell’indice Rt?

La domanda delle domande

Le suddette domande, non era il caso di porsele prima?