Meteo Fine Dicembre 2020: Rischio Neve tra Natale e Capodanno, ecco dove

Meteo Fine Dicembre 2020: Rischio Neve tra Natale e Capodanno

Meteo Natale e Capodanno 2020 – Si profila un evidente cambio circolatorio sull’Europa Centrale e l’Italia che sarà caratterizzato da temperature nettamente sotto media e frequenti periodi di instabilità.

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A partire da Quando?

Il suddetto cambio di passo della stagione invernale dovrebbe avere inizio proprio nel corso della giornata di Natale 2020, allorquando assisteremo ad un primo tentativo dell’Alta Pressione in Pieno Atlantico di spingersi sin verso le coste Norvegesi.

Tale disposizione dell’Alta Pressione delle Azzorre, favorirà un richiamo di aria fredda a tutte le quote sin verso le nostre regioni.

Natale e Santo Stefano 2020, un primo peggioramento del tempo

In questa prima fase del peggioramento tutte le regioni italiane saranno interessate da un marcato calo della temperatura, specie durante la giornata di Santo Stefano.

L’Ingresso nel Mediterraneo delle correnti fredde da est, darà inoltre origine alla formazione di un blando minimo depressionario proprio nella giornata del 25 Dicembre. Tale minimo, dal Nord Italia si sposterà poi gradualmente verso sud est nella giornata successiva.

Le regioni maggiormente colpite saranno Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna, con un successivo coinvolgimento a carattere sparso anche delle regioni centro-meridionali. La Neve si spingerà fino alle quote collinari per effetto della diminuzione della temperatura, specie lungo le regioni adriatiche.

Verso Fine anno, la situazione cambia di nuovo

Intorno al 27 Dicembre assisteremo ad un nuovo cambio di rotta. Tra Groenlandia e Islanda si formerà infatti un profondo minimo di bassa pressione che, sospinto da una nuova e più potente rimonta dell’Altapressione delle Azzorre, inizierà a dirigersi verso l’Europa centro-occidentale.

Anticipammo in un nostro precedente articolo, che gli scenari avrebbero potuto cambiare a seconda di quella che sarebbe stata la precisa direzione della saccatura di origine polare.

Ebbene, al momento lo scenario più probabile sembrerebbe quello di un suo ingresso nel Mediterraneo Occidentale.

Neve anche in Pianura al Nord-Ovest

In tale situazione, il coinvolgimento più diretto riguarderà le regioni Nord-Occidentali, mentre la Lombardia centro-orientale e il resto del nord, rimarranno inizialmente fuori dai giochi.

La posizione della saccatura favorirà inoltre un marcato richiamo di aria calda dal Nord Africa che si troverà a scorrere su un cuscinetto di aria fredda formatosi nei giorni precedenti in Pianura Padana.

Tale situazione sarà ideale per avere Nevicate abbondanti anche in pianura al nord-ovest intorno al 28 Dicembre.

E il resto del Nord?

La posizione troppo occidentale della saccatura, sembrerebbe relegare il grosso delle Nevicate tra la Lombardia Occidentale e il Piemonte.

Stando alle attuali proiezioni infatti, il resto del Nord verrebbe coinvolto dalla perturbazione solo in un secondo momento; quando però la temperatura in quota e lo zero termico, saranno troppo elevati per consentire le nevicate anche in pianura.

Secondo il prestigioso modello europeo ECMWF tuttavia, quasi l’intera regione Lombardia e l’Emilia occidentale verrebbero coinvolte da precipitazioni nevose di notevole entità anche a quote di pianura.

Avremo modo dunque di verificare nelle prossime ore, quale dei due scenari prevarrà; se quello prospettato dal modello americano GFS o quello indicato dall’europeo ECMWF (che vede un maggiore coinvolgimento del resto del nord Italia).

Scenari successivi

Dopo questo ennesimo attacco perturbato, che con buon probabilità riporterà la neve anche in pianura al nord, seguirà un periodo relativamente più mite ma di breve durata.

Stando alle proiezioni dei principali modelli matematici, già a fine anno infatti, un nuovo cambio circolatorio dovrebbe riportare le temperature sul nostro paese al di sotto della media, in un contesto ancora perturbato.

Conclusioni

Situazione dunque alquanto dinamica e non di facile lettura. Eventuali scostamenti nei prossimi giorni potrebbero infatti cambiare le carte in tavola e magari, favorire un maggiore coinvolgimento delle regioni della Pianura Padana Centrale; come del resto ipotizzato già oggi dal prestigioso modello europeo ECMWF.