Meteo: il Gelo invernale è alle porte? Ecco cosa ci dicono i principali indici!

Meteo: il Gelo invernale è alle porte? Ecco cosa ci dicono i principali indici!

Meteo e Gelo alle porte? Nonostante manchi poco meno di un mese all’inizio dell’inverno meteorologico, interpretiamo i dati degli indici climatici più famosi, al fine di delineare una tendenza e cercare di prevedere le prime irruzioni di aria fredda in arrivo sull’Italia.

Il Motore del Gelo: il Vortice Polare

Il vortice polare è un’area di bassa pressione che si posiziona in quota in prossimità del Polo Nord in inverno. Essa si intensifica e si estende in autunno/inverno per poi attenuarsi a partire dalla primavera.

Essendo un’area di bassa pressione, le sue correnti ruotano in senso antiorario. Un aspetto fondamentale per la dinamica atmosferica a grande scala è la sua velocità di rotazione. Infatti, più aumenta tale velocità, maggiore è l’intensità del vortice che si traduce poi in un deciso calo delle probabilità che esso possa convogliare aria gelida verso le nostre latitudini.

Ciò nonostante, nel semestre invernale, il vortice polare può subire degli eventi temporanei che lo portano letteralmente a frantumarsi; in tali situazioni i lobi secondari del VP possono essere proiettati verso le medie latitudini.

Uno di questi fattori, che possono temporaneamente influenzare il VP è il riscaldamento della stratosfera; tale fenomeno, consiste in un aumento delle temperature, proprio in corrispondenza del Polo, che ha come conseguenza la fratturazione in più lobi del vortice polare e la sua discesa verso sud. Questa situazione normalmente è temporanea ed ha una durata massima di circa 20 giorni.

Nella stagione invernale, il riscaldamento stratosferico polare determina rapide discese di aria gelida verso l’Europa, l’Asia ed il Nord America.

L’Arctic Oscillation Index (AO)

L’oscillazione artica o indice AO è calcolato in base alla differenza di pressione tra l’Artico e le medie-basse latitudini. Ciò determina la forza del vortice polare e può assumere valori sia positivi che negativi.

Un valore positivo indica la presenza di alta pressione alle medie latitudini e di bassa pressione al Polo Nord. Questa situazione causa una concentrazione del freddo in corrispondenza del Polo con un vortice polare molto attivo nel richiamare veloci correnti occidentali atlantiche verso l’Europa e l’Italia.

Un valore negativo indica, invece, la presenza di bassa pressione alle medie latitudini e di alta pressione intorno al Polo Nord. Pertanto, si determina una situazione instabile e favorevole alla discesa di aria gelida verso l’Europa e l’Italia.

Il North Atlantic Oscillation Index (NAO)

L’Oscillazione Nord Atlantica o indice NAO è caratterizzato dalla fluttuazione ciclica della differenza di pressione al livello del mare tra l’Islanda e le Azzorre ed è fortemente correlata con l’Oscillazione Artica.

Infatti, sono proprio queste due configurazioni bariche a controllare la direzione e la forza dei venti occidentali sull’Europa. Le variazioni di questi parametri influenzano l’indice NAO, il quale può essere anch’esso sia positivo che negativo. Un valore positivo indica l’aumento dei venti occidentali mentre un valore negativo ne indica una riduzione.

Gli indici AO e NAO: la Tendenza nel breve-medio termine

Avendo riassunto precedentemente le principali caratteristiche dei due maggiori indici che si utilizzano per prevedere possibili evoluzioni fredde, vediamo che trend seguiranno per l’immediato futuro.

Per quanto riguarda l’indice AO, il suo valore medio sarà in graduale diminuzione per i prossimi 10-14 giorni e raggiungerà un valore leggermente al di sotto dello zero.

Gli attuali modelli numerici prevedono anche un calo dell’indice NAO, il quale scivolerà sotto lo zero e raggiungerà, quindi, un valore medio negativo.

Considerando e interpretando tali indici, i prossimi 10-14 giorni potrebbero essere favorevoli alle prime discese di masse d’aria gelida verso l’Europa e quindi anche sull’Italia. Pertanto, specie al Nord, il clima da autunnale diventerebbe invernale e con quota neve in netto calo sia sulle Alpi che sugli Appennini.

Ricordiamo tuttavia che si tratta di un’analisi su alcuni indici che offrono indizi su possibili fasi fredde nelle prossime settimane. Non si tratta dunque di una previsione meteorologica, ma di una tendenza suscettibile di importanti cambiamenti.

La Redazione di Meteodrome