Meteo: Nuovo Coronavirus (COVID-19) – le condizioni climatiche caldo umide tipiche della stagione estiva in Italia, ci aiuteranno a debellare la nuova epidemia influenzale?
Nuovo Coronavirus: cos’è?
Si tratta di un nuovo ceppo di Coronavirus, identificato per la prima volta a Wuhan, in Cina nel dicembre 2019. Il nuovo Coronavirus (SARS-CoV-2) appartiene alla stessa famiglia di virus della SARS (Sindrome Respiratoria Acuta Grave).
Come sappiamo la SARS, fu responsabile nel lontano 2003 di più di 800 morti tra la Cina (348), Hong Kong (298), Taiwan (84), Canada (38) e Singapore (32).
Cos’è il COVID-19?
E’ la patologia respiratoria causata dal nuovo coronavirus; i suoi sintomi vanno dal comune raffreddore, mal di gola, tosse e febbre (nell’80% dei casi ad oggi), fino alla polmonite.
Nei casi più gravi (circa il 20%), le conseguenze del virus possono portare anche alla morte del paziente (sembrerebbe che tale percentuale vari dal 2% al 3% dei casi in Cina).
Cosa lo rende così pericoloso?
Non certo il suo tasso di mortalità, che si aggira intorno ai 2-3 punti percentuali. E’ infatti molto più basso di quello della SARS, che nel 2003 provocò circa il 9% dei decessi tra i pazienti che avevano contratto il virus.
D’altro canto, questa percentuale non va comunque sottovalutata, visto che la stessa percentuale scende allo 0.1% dei casi, tra i malati di influenza comune.
Secondo gli esperti, la pericolosità della forma virale, deriva dal suo alto indice di contagiosità; ma anche dalla sua probabile trasmissione, da parte dei cosiddetti pazienti asintomatici. In pratica, persone contagiate ma che non mostrano segni apparenti di malattia (febbre, mal di gola e difficoltà respiratorie), sono comunque in grado di diffondere il virus.
E infine, ovviamente, l’assenza di un vaccino in grado di contrastare la diffusione della pandemia. Ma anche il pericolo di potenziali, imprevedibili mutazioni genetiche del virus.
Meteo Estate 2020: la bella stagione potrebbe estinguere il virus?
Va detto che gli esperti virologi non hanno al momento nessuna evidenza di come potrebbe reagire il nuovo coronavirus alle alte temperature estive.
Certo è che alcuni virus di quel tipo (soprattutto quelli che colpiscono le vie respiratorie) tendono ad avere un andamento stagionale. In sostanza, con il caldo la loro diffusione rallenta, se non addirittura si interrompe del tutto, come successe per la SARS, durante l’estate più calda del secolo.
Ad oggi non vi sono comunque certezze che la SARS sia stata fermata nel 2003 proprio dall’estate più calda del secolo. L’unica cosa certa, passatemi l’amara ironia, è che quell’anno, fu l’estate più calda del secolo a causare il grosso dei morti.
Quell’estate infatti, i morti (soprattutto donne e anziani) di fatto, aumentarono di 18.000 unità in Italia, di 15.000 in Francia e 2.139 in Gran Bretagna rispetto alla media statistica del periodo. In sostanza, ci pare che i 18.000 morti a causa del caldo nella sola Italia contro gli 800 morti della Cina, non siano stati un affare particolarmente vantaggioso. Sicché…
Alcuni recenti studi
Alcuni recenti studi, uno dei quali pubblicato su PLOS|Biology, dimostrerebbero che le epidemie di influenza tendono a prediligere bassi livelli di umidità assoluta e aria fredda. Condizioni tipiche di molte giornate invernali.
Tuttavia tra i fattori potenzialmente in grado di favorire la diffusione dei virus influenzali nella stagione invernale potrebbero essereci:
- una minore efficienza del sistema immunitario a causa dei bassi livelli di vitamina D che il nostro organismo sperimenta nella stagione invernale.
- una maggiore frequentazione di luoghi pubblici chiusi e affollati, con conseguente sensibile incremento delle occasioni di contagio.
- Scuole, fabbriche e uffici funzionano a pieno regime, a differenza di quanto non avviene durante l’estate.
CONCLUSIONI
In conclusione, possiamo affermare che certamente la stagione estiva potrebbe aiutare il processo di rientro di un’eventuale pandemia. Ma potrebbe anche non debellarlo del tutto, il ché porterebbe ad un possibile ritorno del virus, nel successivo semestre freddo.
Tuttavia la strada maestra rimane quella della quarantena e delle misure di prevenzione. Oltre che al buon senso, ovviamente. Ciò che possiamo fare è infatti seguire le indicazioni di coloro che hanno tutte le competenze necessarie per far fronte al problema. Sperando che chi di dovere eviti quegli approcci ideologici che, ad oggi, potrebbero aver già apportato notevoli danni, in questa situazione precaria.
Enrico Facchinetti
Nato a Brescia il 10 Aprile del 1972, unisce la sua passione per la programmazione informatica e il meteo sviluppando Meteo Drome, un sistema totalmente automatizzato in grado di comparare le previsioni dei principali siti meteo, misurandone il livello di accuratezza.