4 Maggio 1949: come il meteo fece la storia – La storia è costellata di numerosi esempi in cui il meteo, “ci mette lo zampino“, cambiando anche drasticamente il corso degli eventi.
Alcuni precedenti storici
Pensiamo alla decisiva Battaglia navale di Trafalgar, vinta dagli inglesi anche grazie al fatto che l’ammiraglio Nelson fu in grado di prevedere con largo anticipo un’imminente tempesta sulla Manica.
Decisive per le sorti della seconda guerra mondiale, furono poi le abbondanti piogge autunnali che rallentarono l’avanzata tedesca durante la campagna di russia.
Ma ancor di più, nella medesima campagna, furono i rigidissimi inverni di quel periodo storico in Russia a determinare la definitiva sconfitta dei tedeschi.
Il meteo non fu propizio alla storia del calcio italiano
“Stamane i granata si sono alzati presto per prepararsi al ritorno. Tra poche ore l’aereo spiccherà il volo per atterrare all’Aeronautica di Torino, tempo permettendo, verso le 17. Che le nubi e i venti ci siano propizi e non facciano troppo ballare…”.
Mai parole furono più profetiche
Questo scriveva infatti Luigi Cavallero su “LA STAMPA SERA”, in quello che fu drammaticamente l’ultimo articolo della sua carriera da giornalista sportivo.
Luigi infatti, in quello sfortunato 4 maggio 1949 era a Lisbona, al seguito della squadra del Torino, la quale aveva disputato un incontro amichevole contro il Benfica.
La sera, il rientro in aereo della squadra a Torino. Il tempo sul capoluogo piemontese è pessimo.
Poco prima dell’atterraggio, la torre di controllo dell’aeroporto di Aeritalia comunica al pilota la situazione meteorologica: “nubi quasi a contatto col suolo, rovesci di pioggia, forte libeccio con raffiche, visibilità orizzontale scarsissima (40 metri).”
L’incidente aereo
Alle ore 17:03 l’aereo con l’intera squadra del Grande Torino a bordo esegue la consueta virata verso sinistra per prepararsi all’atterraggio lungo la pista dell’ Aeritalia, nei pressi di Pino Torinese.
Per ragioni ancora non del tutto chiare il velivolo si schianta invece contro il rialzo posteriore della Basilica di Superga.
Basilica che, come sappiamo, domina l’omonimo colle a circa 669 metri di altitudine, nei pressi dell’aeroporto.
Le possibili cause del disastro aereo
Numerose ipotesi sono state formulate in merito alla possibile causa del disastro aereo.
La più accreditata, sembrerebbe essere legata ad un eventuale blocco dell’altimetro sui 2000 metri di quota, nonostante in realtà l’aereo si trovasse già molto più in basso.
Il blocco della strumentazione fuorviò certamente il pilota nella valutazione dell’altitudine.
Ma se quella maledetta sera la visibilità fosse stata ottimale, con ogni probabilità l’incidente aereo non si sarebbe verificato.
Chi l’ha detto che la storia non si fa con i se e con i ma
Anche in questo ennesimo caso, le condizioni meteo interferirono clamorosamente con il corso degli eventi che determina la storia.
Sia pure, stavolta, si tratti di storia del calcio.
E dunque questo episodio non causò soltanto lutto e dolore. Ricordiamo che circa 450 mila persone parteciparono ai funerali, in una città come Torino, che ai tempi, di abitanti ne contava poco più della metà.
A partire dagli anni trenta infatti, la quasi totalità dei membri della squadra del torino erano anche giocatori della nazionale. Nazionale che vinse i Mondiali (l’allora Coppa Rimet) nel ’34 e nel ’38, prima della lunga pausa causata dal secondo conflitto mondiale.
E dunque quell’incidente non decretò solo la fine del dominio indiscusso del Toro nel campionato italiano.
Ma pose fine anche alla lunga serie di successi che costellarono la storia della nostra nazionale a cavallo tra le due guerre mondiali.
P.S. E se ci fosse stata già allora, un’analisi comparata statistica delle previsioni meteo?
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