Neve Chimica: cos’è, come si forma? E perché è sempre meno frequente?

Neve Chimica: cos'è, come si forma? E perché è sempre meno frequente?

Neve Chimica: cos’è e come si forma – La Neve chimica è una particolare idrometeora, caratteristica della stagione invernale, presente in aree particolarmente inquinate.

Neve Chimica: come si forma?

Le città altamente industrializzate rilasciano nell’atmosfera elevati quantitativi di calorevapore acqueo oltre che a sostanze come: silicati, solfuri, ossido di rame, ioduri di mercurio e piombo.

Tali sostanze inquinanti fungono da nuclei di condensazione che favoriscono il fenomeno della nucleazione (CCN) che, come vedremo, da origine alla precipitazione.

Il loro ruolo è infatti quello di modificare la formazione e la micro-fisica delle nubi, influendo appunto anche sulla precipitazione.

Ad esempio, alte concentrazioni di nuclei di ghiaccio sono state osservate nei “pennacchi” di alcune acciaierie, dove spesso si verifica il fenomeno.

In particolare, alcune sostanze chimiche come lo ioduro di piombo e il solfuro di rame sono degli efficienti IN (Ice-Nuclei), ovvero favoriscono la formazione di cristalli di ghiaccio anche a temperature di poco inferiori agli 0°C (fenomeno detto di nucleazione eterogenea).

Tale particolato atmosferico, avendo una geometria simile a quella dei cristalli di ghiaccio, ovvero esagonale, funge da innesco per la formazione delle meteore, simili a fiocchi di neve.

Successivamente, una volta divenuti cristalli di ghiaccio di una certa grandezza, iniziano a cadere verso il basso causando una vera e propria nevicata.

Quando si forma la Neve chimica?

La neve chimica è un particolare tipo di precipitazione che avviene in condizioni anticicloniche, ovvero con assenza di perturbazioni, ma in presenza di fitte nebbie.

In casi di elevato inquinamento, non è escluso infatti che possano verificarsi deboli nevicate (neve chimica), dovute alla formazione di cristalli di ghiaccio attorno alle particelle di smog presenti nell’atmosfera.

Le goccioline di nebbia possono ghiacciare sulle molecole degli inquinanti, precipitando verso il suolo e favorendo una vera e propria nevicata.

In Italia, i fenomeni di neve chimica interessano in particolare la Pianura Padana, area caratterizzata da un elevato tasso d’inquinamento.

Neve chimica: gli ingredienti principali per la sua formazione

Ecco quali sono gli ingredienti principali che ne determinano la formazione:

  1. Presenza di dense nebbie, quindi elevata umidità.
  2. Temperature negative.
  3. Alta concentrazione di inquinanti.

Principali episodi di neve chimica

Il 1989 e il 1990 sono tra gli anni in cui si osservarono i fenomeni di neve chimica di maggiore rilevanza in Pianura Padana.

Tali inverni sono infatti passati alla storia per la persistenza dei campi di alta pressione sulla nostra penisola e in Pianura Padana.

Altri episodi importanti di neve chimica, riguardano il Gennaio del 2009 e del 2012, nonché i mesi di Dicembre del 2015 e del 2016.

Fenomeno meno frequente rispetto al passato, perché?

Secondo alcuni studi, nel corso degli ultimi anni le nebbie si sono sensibilmente ridotte in Pianura Padana; addirittura del 70% rispetto agli anni ’60-’70.

A Milano-Linate, per esempio, negli anni ’60 si registravano in media 1500 ore all’anno di nebbia, contro le 400-600 ore degli ultimi anni.

Una delle cause di tale drastica, quanto recente riduzione delle nebbie è certamente imputabile al riscaldamento globale.

Tuttavia, sembrerebbe influire, su tale fenomeno, anche la minor presenza, nei bassi strati atmosferici, di solfati.

In passato infatti, tale sostanza era contenuta nelle benzine ad alto tenore di zolfo, attualmente sostituite da altri carburanti con un basso tasso di zolfo.

Meno nebbie dunque, equivale ad una minore possibilità che si verifichino episodi di neve chimica in Pianura Padana.

Come detto, infatti, la nebbia è un ingrediente fondamentale per lo sviluppo di tale affascinante fenomeno.

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Davide Gallicchio