Ondata di freddo a fine mese: tutte le incognite

Retrogressione fredda di fine mese a 850 hPa

Piccola premessa

Alcuni lettori appassionati di meteo ci fanno notare lo scarso fair play insito nell’allarmismo, col quale si gonfiano i titoli di certi articoli, generando nei lettori delle aspettative che poi vengono regolarmente disattese.

Ebbene siamo pienamente d’accordo.

Titoli come: Boom estremo dell’inverno a fine mese, assalto polare (arrivano i nostri)… forse sono un “tantino” eccessivi.

Diverso è parlare di ipotesi gelo, mostrando peraltro non poco scetticismo sulla possibilità che tale scenario possa realmente avverarsi sul nostro paese. Ipotesi significa per l’appunto ipotesi; ovvero un fatto collocato nel futuro la cui possibilità che si avveri è ben lontana dall’essere certa.

Una delle nostre prerogative principali

Oltretutto, una delle nostre prerogative è proprio quella di smascherare le Bufale Meteo, monitorando attraverso la Nostra App, le previsioni dei diversi siti, incrociandole con lo stato del tempo reale, rilevato alla scadenza nelle località di previsione.

Il nostro scopo, tra i tanti diversi e innovativi, è quello di verificare il livello di accuratezza delle previsioni meteo. Per intenderci, se prevedono pioggia e c’è il sole, Meteo Drome se lo segna.

E la volta successiva, vi segnala che quel tal sito, a quella scadenza, su quella località è statisticamente meno attendibili di altri.

Prospettive di fine mese

Anche nel caso in cui si verificasse lo scenario più favorevole al freddo e alla neve a bassa quota, non vediamo eventi particolarmente eclatanti per il momento. Sebbene una isoterma di -6° sull’Abruzzo a 850 hPa (1400 mt circa), praticamente ad Aprile, non sarebbe un fatto troppo comune.

Questo è quanto vede, mentre scriviamo, per il 27 e il 30 Marzo, il modello americano GFS sulle regioni centro-meridionali adriatiche e in particolare l’Abruzzo.

La distanza temporale è molto elevata e dunque la possibilità che si avveri è piuttosto bassa.

Tuttavia ormai da parecchi Run, i modelli vedono un minimo di bassa pressione collocarsi ad est della pensiola scandinava e pilotare un nucleo di aria molto fredda verso sud con isoterme ad 850 hPa (circa 1400 mt) di -8, -10 gradi sui balcani.

Parte di quest’aria, sembrerebbe in grado di coinvolgere, più o meno marginalmente anche i versanti orientali del nostro paese.

Intorno al 29 del mese, un profondissimo minimo pressorio, collocato tra la Groenlandia e la Scandinavia, sembrerebbe in grado, tramite il proprio ramo ascendente, di tagliare letteralmente in due la suddetta colata artica sul nostro continente.

Si interromperebbe di conseguenza il flusso freddo da nord che aveva nei giorni precedenti alimentato la discesa di aria artica.

Se ciò si avverasse, causerebbe un probabile isolamento sull’Europa orientale, di un nucleo di aria molto fredda, che in moto retrogrado Est-Ovest, potrebbe raggiungere il nostro paese.

Si tratterebbe di aria non freddissima, dato l’incedere della stagione e il venir meno del contributo freddo dalle regioni polari.

Tuttavia il suddetto nucleo di aria fredda a tutte le quote, intorno al trenta del mese, potrebbe raggiungere le coste Adriatiche causando possibili nevicate da Stau soprattutto sull’Abruzzo, il Sud delle Marche e il Nord della Puglia.

L’effetto Stau

L’effetto Stau si verifica ogni qual volta correnti atmosferiche impattano frontalmente contro una catena montuosa (nella fattispecie gli Appennini).

Il sollevamento forzato dell’aria lungo il versante della montagna ne provoca il raffreddamento. La conseguente saturazione dell’aria e la condensazione del vapore acqueo in eccesso, determinano la formazione di nubi e il conseguente sviluppo di precipitazioni.

Precipitazioni, che a fine mese, potrebbero essere nevose anche a quote molto basse, date le basse temperature, SE SI VERIFICASSE l’ipotesi prospettata oggi dal modello GFS.

Staremo a vedere…