Riscaldamento globale e Ghiacciai: Un team di scienziati ha evidenziato le conseguenze a lungo termine dei cambiamenti climatici al Polo Sud. Questa ricerca è stata pubblicata sulla rivista “Communications Earth & Environment”.
La Premessa
Nell’ovest dell’Antartide, la calotta glaciale si trova in cima ad un substrato roccioso al di sotto del livello del mare.
Pertanto, con l’aumento delle temperature oceaniche gli scienziati temono che la calotta si fonda al punto tale da causare l’innalzamento del livello del mare di diversi metri.
Un gruppo di scienziati ha cercato di chiarire tali perplessità in una nuova ricerca. In particolare, essi hanno mostrato come la fusione della calotta sarebbe evitabile se si riuscisse a mantenere il riscaldamento globale al di sotto dei 2°C.
Lo Studiato
Per capire l’interazione tra il clima antartico e la calotta glaciale, per molti decenni gli scienziati hanno utilizzato diversi modelli numerici.
Tuttavia, recentemente, le equazioni matematiche alla base di tale modellistica sono state aggiornate grazie all’aggiunta di una variabile in più, ovvero il clima in continua evoluzione.
Infatti, utilizzando centinaia di simulazioni, i ricercatori hanno creato un algoritmo capace di prevedere il futuro innalzamento del livello marino, in diversi scenari climatici.
Inoltre, per rendere le simulazioni più realistiche, gli scienziati hanno scartato i risultati che non si adattavano alle osservazioni satellitari.
In conclusione, le ipotesi considerate sono sostanzialmente due: una legata ad uno scenario di basse emissioni, in cui le emissioni di carbonio sono previste in continua riduzione nei prossimi decenni e una ad alte emissioni, previste invece, in continuo aumento.
I Risultati!
In entrambi gli scenari, i risultati sono piuttosto allarmanti. I ricercatori hanno infatti osservato una continua perdita di ghiaccio in aree che già soffrono; una fra tutte, la regione del Mare di Amundsen, nell’ovest dell’Antartide.
Considerando, invece, la calotta nel suo insieme, essi hanno calcolato il tasso di aumento del livello marino per entrambi gli scenari alla fine del secolo. Ebbene, nell’ipotesi “alte emissioni“, tale incremento è risultato essere il doppio rispetto a quello a basse emissioni.
Inoltre, entro il 2300, in condizioni di alte emissioni la fusione della calotta potrebbe far aumentare di oltre 1.5 metri il livello marino globale rispetto allo scenario a basse emissioni. Tale risultato è dovuto all’alta fragilità della calotta nell’Antartico occidentale.
Le Conclusioni
I risultati potrebbero aiutare a comprendere meglio il clima captando i primi segnali di avvertimento, in quest’area, dell’innalzamento del livello marino.
In particolare, i maggiori pericoli deriverebbero dall’assottigliamento delle due più grandi superfici di ghiaccio del Polo Sud, ovvero il Ross e il Ronne-Filchner. Esse infatti trattengono il ghiaccio terrestre in grandi quantità; tuttavia, in caso di un suo progressivo assottigliamento, tali superfici, tenderebbero a rompersi e a far scivolare il ghiaccio terrestre in mare alzando, di conseguenza, il suo livello.
Nello scenario delle alte emissioni, l’indebolimento di queste calotte di ghiaccio avverrebbe già nei prossimi decenni. L’aspetto ancora più importante è che tale assottigliamento, in uno scenario a basse emissioni, potrebbe non verificarsi.
La Redazione di Meteodrome
Nato a Martina Franca (TA) il 17/11/1988 consegue la laurea magistrale in Scienze Geofisiche presso l’Università degli Studi di Bari con una tesi di laurea in ambito climatologico. Consegue la certificazione DEKRA di Meteorologo il 04/12/2020. Attualmente collabora con Meteo Drome in qualità di Meteorologo, articolista e consulente.