Strato di Ozono e Divieti di Emissione dei gas CFC: i conti non tornano!

Strato di Ozono e Divieti di Emissione dei gas CFC: i conti non tornano!

Ozono e CFC, nuova minaccia all’orizzonte? Da un recente studio scientifico pubblicato su Nature Communications emerge un nuovo aumento delle emissioni di clorofluorocarburi in palese violazione di quanto stabilito nel Protocollo di Montreal!

Cos’è l’Ozono? Come si forma?

L’Ozono è un gas instabile e nocivo presente nella stratosfera terrestre ma che, grazie al suo alto potere di assorbimento dei raggi UV-C emessi dal Sole, è di fondamentale importanza per l’incolumità della vita sulla Terra.

Tale gas è per lo più presente nell’alta atmosfera (a circa 25 km di quota) dove forma un vero e proprio strato chiamato ozonosfera. Tuttavia, delle piccole quantità di ozono si trovano anche nella bassa atmosfera terrestre; i due principali fattori che inducono la formazione di ozono nella bassa atmosfera sono:

  • le reazioni chimiche dovute all’inquinamento prodotto dall’uomo (gas di scarico, centrali termoelettriche etc.).
  • La presenza di scariche elettriche; la formazione di ozono è infatti indotta anche dai fulmini che hanno la forza di spezzare la molecola di ossigeno presente in atmosfera in due atomi di ossigeno. Successivamente, l’atomo di ossigeno liberato, si lega con una nuova molecola di ossigeno molecolare formando la molecola di ozono (O3).

In sostanza, l’Ozono non è altro che una molecola formata da tre atomi di ossigeno. La Radiazione UV in Stratosfera (ma anche le scariche elettriche e l’inquinamento nei bassi strati) spezzano l’ossigeno molecolare formando due distinti atomi di ossigeno che si legano poi con altre molecole di ossigeno a formare l’ozono molecolare.

Cosa sono i CFC?

I CFC detti anche clorofluorocarburi sono dei composti chimici creati dall’uomo sostituendo gli atomi di idrogeno presenti nelle molecole di metano ed etano, con atomi di cloro, fluoro e bromo.

Questi composti sono stati impiegati massicciamente nelle industrie che utilizzavano i fluidi refrigeranti. Ad oggi, il loro uso è stato vietato a seguito del grave danno che stava arrecando all’ozonosfera, dimostrato da diverse ricerche condotte negli anni ’80.

Ma il divieto viene rispettato?

E’ proprio questo il punto. Nonostante il Protocollo di Montreal firmato nel 1987 e ancora in vigore, una nuova ricerca pubblicata su Nature Communications ha dato risultati inaspettati!

Gli autori, infatti, analizzando in maniera approfondita l’atmosfera negli ultimi anni, hanno riscontrato molte incongruità rispetto alle concentrazioni previste in caso di ottemperanza ai divieti imposti e in base al tempo trascorso dall’entrata in vigore del protocollo di Montreal.

Ecco i Risultati!

Gli autori hanno in pratica confrontato la reale presenza di CFC-11, CFC-12 e di CFC-113 in atmosfera con i quantitativi stimati da un modello previsionale di un precedente studio; tale modello era naturalmente tarato sull’assenza di produzione di CFC dal 1987 ad oggi, dandola appunto per assodata.

Ebbene, i risultati che emergono da tale confronto sono a dir poco sorprendenti. Attualmente infatti, si producono ancora 20 gigagrammi all’anno per ciascuna molecola studiata.

Le Conclusioni

Le emissioni riscontrate violerebbero ancora il Protocollo di Montreal, stando alle considerazioni finali dello studio pubblicato su Nature Communications.

In sostanza, negli ultimi anni si è probabilmente verificata una nuova produzione illegale di CFC. E tutto questo avrebbe ancora conseguenze molto dannose e pericolose sia per la salute umana che per la salute dell’intero pianeta.

La Redazione di Meteodrome