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Corrente del Golfo 2020: novità sorprendenti sul suo rallentamento

Corrente del Golfo 2020: novità sorprendenti sul suo rallentamento

Corrente del Golfo 2020: novità sorprendenti sul suo rallentamento

Corrente del Golfo 2020: secondo uno studio recente pubblicato su Science Advances, gran parte delle correnti oceaniche hanno subito una decisa accelerazione negli ultimi anni; la Corrente del Golfo, invece, sembra indebolirsi ulteriormente, con ripercussioni anche in Europa.

La Circolazione Oceanica

Sulla terra è presente non solo la circolazione atmosferica, che governa le sorti meteorologiche dei nostri continenti, ma anche una circolazione oceanica. Ed è proprio questa circolazione negli oceani oggetto di un recente studio, pubblicato lo scorso 6 Febbraio su Science Advances.

Da tale studio sono emersi risultati sorprendenti; a quanto pare, infatti, il riscaldamento globale sta avendo ripercussioni importanti anche sui flussi oceanici. Tali flussi hanno subito infatti negli ultimi 25 anni una decisa accelerata.

Le correnti oceaniche hanno maggiore energia, ecco gli effetti

Sulla base di osservazioni supportate dai modelli, gli autori dello studio affermano che dal 1990 al 2013 l’energia delle correnti oceaniche è aumentata mediamente ogni decennio del 15%“Questo è un aumento davvero enorme”, afferma Susan Wijffels, un oceanografo presso la Woods Hole Oceanographic Institution. Tale accelerazione, potrebbe infatti influire sull’intensità dei flussi oceanici, sui modelli meteorologici e sulla quantità di calore immagazzinato nelle profondità degli oceani.

Tuttavia, non tutte le circolazioni hanno subito lo stesso andamento: la corrente di Kuroshio, che corre lungo l’Asia orientale, è sembrata ad esempio stabile. Mentre gli Agulha, che scorrono lungo la costa orientale dell’Africa, si sono intensificati, dando luogo a dei vortici marini, così come le correnti nell’Oceano Pacifico. 

La Corrente del Golfo rallenta, gli ultimi dati

La Corrente del Golfo dell’Oceano Atlantico, sembra invece seguire un diverso trend. Potrebbe infatti indebolirsi ulteriormente a causa della fusione dei ghiacci artici; ad avvalorare questa tesi c’è uno studio pubblicato lo scorso Ottobre, secondo il quale la Corrente del Golfo si sarebbe indebolita di circa il 15% negli ultimi dieci anni; tra i motivi, le acque a sud della Groenlandia, ad esempio; in tali aree si stanno infatti registrando i valori termici più bassi degli ultimi secoli.

Che cos’è la corrente del golfo e perché sta rallentando?

La Corrente del Golfo non è altro che un “nastro trasportatore” di acqua calda e salata, che dal Golfo del Messico, una volta attraversato l’Oceano Atlantico, giunge fino all’Islanda e al Circolo Polare Artico.

Qui si raffredda e tende ad inabissarsi (l’acqua fredda è infatti più densa e pesante). Tale inabissamento, da così luogo ad una circolazione sottomarina in senso opposto, ovvero verso l’America Centrale.

Il suo ruolo è di fondamentale importanza per mitigare il clima di quei paesi che si affacciano sull’Europa occidentale. 

Negli ultimi anni, a causa dello scioglimento sempre più massiccio dei ghiacci artici, tale corrente si è però indebolita, trovando sulla sua strada acque via via sempre più fredde e meno salate, quindi meno dense.

Secondo gli studiosi, questo potrebbe comportare, in futuro un clima gradualmente più rigido sull’Europa. Le coste Europee si troverebbero infatti ad essere bagnate da correnti oceaniche ben più fredde di quelle attuali.

Conseguenze a livello globale

Ma l’accelerazione delle correnti oceaniche potrebbe avere effetti anche a livello globale. Le correnti tropicali più forti, potrebbero infatti trasportare acqua calda a latitudini più elevate. E poiché l’anidride carbonica (CO2) è meno solubile in acqua calda, il suo assorbimento da parte dell’oceano potrebbe rallentare. Per questo, il riscaldamento oceanico alle alte latitudini potrebbe addirittura impattare sui modelli meteorologici. 

Secondo Hu, uno degli autori dello studio, l’accelerazione delle correnti oceaniche potrebbe però anche far aumentare l’accumulo di calore nelle profondità degli oceani. La buona notizia, è che tutto ciò aiuterebbe a rallentare il riscaldamento atmosferico. 

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A cura dello Staff di Meteo Drome

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