Italia per il clima – A Torino è stato firmato il protocollo chiamato Aria Pulita, cosa prevede?
In questo turbolento periodo politico, è stato sottoscritto in occasione del Clean Air Dialogue, un nuovo protocollo, chiamato Aria Pulita.
Come si intuisce dal nome, questo documento stabilisce alcune regole per migliorare la qualità dell’aria nel medio termine.
Protocollo “Aria Pulita”: quanto è inquinata l’Italia?
Alcune regioni italiane superano il livello massimo di inquinamento imposto dalla Commissione europea, la quale ha già fatto partire una procedura di infrazione contro la nostra penisola.
Dalla mappa sottostante è evidente che queste regioni sono prevalentemente quelle del Nord, specialmente la Pianura Padana. Quest’ultima è stata definita come la regione geografica più inquinata d’ Europa.
Il satellite Copernicus Sentinel 2019 ha ripreso questa immagine, mentre l’Agenzia Spaziale Europea (Esa) si è occupata della rielaborazione dei dati.
I maggiori inquinanti che vediamo sono quelli dovuti al biossido di azoto (NO2) e particolato (PM10), prodotti principalmente da industrie e da emissioni dei motori diesel.
Giuseppe Conte su Protocollo Aria Pulita di Torino
Il Governo, le Regioni e le Province autonome hanno sottoscritto questo protocollo. In occasione della firma si è espresso anche il presidente del consiglio, Conte. Riportiamo le sue parole:
“Il protocollo Aria Pulita è il primo esercizio di questo genere in Italia per ampiezza di attori coinvolti, per l’intento di mettere al centro il cittadino, per la stretta collaborazione con l’Unione Europea e per l’approccio collaborativo”.
Cosa prevede il protocollo Aria Pulita?
Per migliore la qualità dell’aria sono stati elaborati cinque diversi punti.
- Il primo riguarda lo stazionamento di 400 milioni di euro entro il 31 dicembre 2019 per contrastare l’inquinamento, prevedendo anche attività di informazione ed “educazione” dei cittadini.
- Il secondo punto riguarda l’Agricoltura e la combustione di biomasse.
- Il terzo concerne la mobilità. Previste limitazioni di circolazione su alcuni tratti stradali e riduzione dei limiti di velocità. Saranno inoltre incentivate le nuove auto elettriche e l’uso della micromobilità (biciclette, hoverboard e monopattini).
- Il quarto si riferisce al riscaldamento civile, con la riduzione delle emissioni inquinanti derivanti dalle stufe a biomassa e l’incentivazione all’istallamento di impianti a fonti rinnovabili.
- Il quinto infine, riguarda la definitiva uscita dal carbone con la chiusura o trasformazione di alcuni impianti termoelettrici alimentati da questo elemento.
Considerazioni finali
Riguardo al suddetto documento, risulta stupefacente (anche se non del tutto sorprendente) il livello degli inquinanti raggiunto dalla Pianura Padana.
Come detto, le aree urbane e gli inquinanti da riscaldamento civile, prima ancora che le attività industriali, sono i principali responsabili dell’aria insalubre che si respira al nord.
Ma fortemente indiziati sono anche, la densità di popolazione e l’elevata estensione e concentrazione delle aree urbane.
Non a caso, dalla mappa, la zona più inquinata risulta essere quella del milanese.
La cintura del milanese è infatti costituita da decine di comuni di medio-grandi dimensioni che, detto francamente, spesso non si sa dove inizia uno e dove finisce l’altro.
Per cui benvenga il protocollo aria pulita, secondo noi di “vitale” importanza. Sebbene vada comunque puntualizzato che, specialmente nel nostro paese, uno stanziamento di fondi, non sempre si traduce in risultati concreti.
Specie se si considera l’entità dei fondi, e quella del problema che ci troviamo di fronte.
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Flavio Laudenzi
23 anni, laureando in fisica dell’atmosfera a Roma Tor Vergata. Innamorato della meteorologia sin da piccolo. Attratto fortemente da fenomeni estremi. Mi occupo principalmente di articoli didattici con la speranza di rendere questa scienza comprensibile a tutti.