AMARCORDAPRILE 2003; Ruggito Siberiano in Piena Primavera

Amarcordaprile: la storica ondata di gelo dell'Aprile del 2003

AMARCORDAPRILE 2003 – Una delle ondate di gelo e neve tardive sull”Italia più eclatanti, fu quella del 2003.

Come ebbe origine

Nei primi giorni di Aprile di quell’anno, un possente Anticiclone, si estese vigorosamente verso Nord-Est, interessando il Regno Unito e arrivando ad abbracciare le coste norvegesi .

Lungo i bordi meridionali della suddetta struttura anticiclonica, iniziò a scorrere una intensa corrente di aria polare continentale proveniente dall’estremo Nord Est.

L’Italia pienamente coinvolta

La corrente gelida fece il suo ingresso sul territorio nazionale, dalla Porta della Bora il giorno 6 Aprile.

Si trattò di un vero shock termico, scatenato dai forti contrasti con l’aria mite preesistente.

Il giorno seguente, l’irruzione fredda si acuì ulteriormente, sferzando con venti di Tramontata e Grecale tutto il centro sud Italia.

Durante la fase acuta dell’irruzione, si registrarono isoterme a 850hpa (1530 mt) di -7/-8°C, dato record per il periodo.

Le regioni più colpite

Le regioni più colpite furono Abruzzo, Molise e Puglia. A Termoli furono registrati circa 20 cm di neve fresca.

Nel foggiano, sulle pianure del Tavoliere, gli accumuli variarono dai 5 ai 10 cm, nel barese, su alcune contrade interne, furono superiori ai 20 cm.

Al Centro-Nord invece, i rasserenamenti notturni fecero scendere abbondantemente sotto zero la temperatura al suolo, a livelli da pieno gennaio.

Temperature minime da record

Ecco alcuni valori delle temperature minime: -7.9° registrata fuori Modena, -6° a Malpensa, -5.5° a Faenza, -8° a Belluno, -5° a Pisa e Perugia, -12° a Tarvisio, -11.5° a Predazzo (TN) e -15° ad Arabba.

Ma pure il Centro-Sud fu colpito da pesanti gelate: L’Aquila scese a -7° e Catanzaro a -4°, mentre si toccarono i -14° sul Terminillo.

La minima ad Ancona segnò un valore record di -2°, così come a Pescara.

Roma e Napoli si fermarono a -1°, mentre Campobasso raggiunse addirittura i -6°. A Santa Maria di Leuca si toccarono soltanto (si fa per dire) i +0°.

Per non parlare della Sila, dove si registrarono punte di -15°.

Un’amara considerazione

In tempi di riscaldamento globale, l’unico modo di postare mappe da freddo e neve nel presente, è quello di recuperarle dal passato.

Nel frattempo, in attesa di tempi migliori, e del peggioramento previsto per la prossima settimana:

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Fabio De Laurentis