METEO: CORONAVIRUS e CLIMA, ecco i collegamenti; quello che sappiamo

Meteo CLIMA e CORONAVIRUS: essendo un virus nuovo, la sua cura è ancora in fase di studio da parte dei virologi; tuttavia sta emergendo qualche collegamento rilevante con il clima.

E’ ormai un fatto quotidiano, l’aumento graduale e inesorabile delle persone infettate e delle aree focolaio interessate dal Coronavirus; ciò nonostante, medici e specialisti tendono a non sbilanciarsi più di tanto, per il momento, sulla sua effettiva pericolosità, essendo ancora in fase di studio.

Per maggiori informazioni sul Coronavirus, vi invitiamo a leggere questo articolo.

Ovviamente noi non ci vogliamo sostituire a nessun medico, non è nelle nostre competenze; ci limiteremo solamente a riportare alcuni studi e dichiarazioni sulle correlazioni esistenti tra il coronavirus e il clima.

Diminuite le emissioni di CO2 in Cina

Anche se può sembrare di cattivo gusto rimarcarlo, il Coronavirus in Cina ha determinato un deciso calo delle emissioni di CO2, il più noto tra i gas serra; a rivelarlo è il Centre for Research on Energy and Clean Air (Crea), il quale afferma che il drastico calo della produzione industriale, causato dalla chiusura delle attività in seguito all’espansione dell’epidemia, ha ridotto le emissioni globali di oltre 100 milioni di tonnellate di anidride carbonica.

Questa drastica riduzione è la prima in tre anni per la Cina; la quale è, lo ricordiamo, il più grande produttore mondiale di gas a effetto serra, con oltre il 25% delle emissioni totali mondiali.

In questo affollato paese inoltre, secondo una stima, smog e inquinamento prodotti dall’utilizzo di combustibili fossili, provocano ogni anno 1,8 milioni di morti premature.

Coronavirus ed alte temperature

Per quanto riguarda i possibili collegamenti tra Coronavirus e l’arrivo dell’estate, ne parla il Prof. Bassetti in un’intervista rilasciata a 3Bmeteo. Il noto studioso, ha infatti dichiarato che: “questo Coronavirus è diverso perché mutato da un virus che era negli animali. Ad oggi non è ancora certo che sia un virus maggiormente legato al freddo e non si può affermare che con il caldo scomparirà. Ad esempio un Coronavirus della stessa famiglia contagiò numerosi cammelli in Medio Oriente nel 2014, in condizioni climatiche dunque non necessariamente fredde. Per contro invece la Sars, della medesima famiglia e scoppiata alla fine del 2002, si estinse nel luglio del 2003″.

Per quanto riguarda la possibile scomparsa del virus in estate, il Prof Icardi, sempre tramite la testata di 3Bmeteo ha dichiarato: “Ad oggi, considerato che i casi stanno aumentando, ci possiamo aspettare che marzo e aprile saranno due mesi di sofferenza dal punto di vista sanitario” – avverte il professor Icardi – “mentre è ancora presto per stabilire se ci sarà un effettivo calo dei contagi nella prossima Estate”.

Conclusioni

Al momento, quindi, è prematuro effettuare qualsiasi tipo di deduzione sulla possibile scomparsa del Covid-19 con l’estate, mentre è assodato il calo drastico di CO2 in Cina.

Possiamo quindi concludere che, tra tanto disagio, quantomeno alcuni aspetti positivi, legati alla diffusione del virus, siano nei fatti. Certo è che, il carattere transitorio (si spera) di questa epidemia, produrrà dei benefici altrettanto transitori.

Anzi, a fronte di una temporanea riduzione dei gas serra, la paralisi del tessuto produttivo di manifatture importanti quali la Cina, ma anche le regioni del Nord Italia, rischia di innescare una profonda recessione economica.

Una recessione che potrebbe produrre delle conseguenze catastrofiche sull’economia globale, e in particolare su quella Italiana, già fiaccata da anni di decrescita e da un debito pubblico monstre pronto ad esplodere in qualsiasi momento sotto i colpi della speculazione internazionale.

Qualcuno forse lo potrà chiamare catastrofismo, noi lo chiamiamo pericolo concreto di un’immane catastrofe.

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A cura dello Staff di Meteo Drome