Previsioni Inverno 2019-2020: i segnali sono contrastanti

Previsioni Inverno 2019-2020: i segnali sono contrastanti

Inverno 2019-2020: Segnali contrastanti – Le ultime emissioni dei modelli di previsione delle anomalie stagionali, sembrerebbero non confermare una precedente analisi statistica degli indici tele-connettivi.

In questa analisi, alcuni indici come l’ENSO (El Niño Southern Oscillation) e la NAO sembravano deporre a favore di un inverno più freddo del normale sul continente europeo.

Alcuni sistemi e modelli di previsione a lungo raggio come CFSv2 e ECMWF system 5 stanno ora invece tracciando un profilo della futura stagione invernale diverso dal suddetto scenario.

Inverno 2019-2020: Le Previsioni Stagionali

Il Climate Forecast System (CFS) è un sistema di previsioni meteo di medio-lungo raggio basato su un modello climatico gestito dal National Centers for Environmental Prediction (NCEP).

Le Anomalie delle Temperature a Livello del suolo secondo CFSv2

Ebbene dalle ultime elaborazioni, le anomalie delle temperature a 2 mt slm previste in Europa per i mesi di DicembreGennaioFebbraio 2020, sono piuttosto eloquenti.

Nell’arco dei prossimi tre mesi invernali, avremmo infatti in Europa e in Italia delle anomalie positive dell’ordine dei due gradi.

In sostanza farebbe ben più caldo della norma rispetto alla media dello stesso periodo degli inverni 1981-2010.

Previsioni Inverno 2019-2020: i segnali sono contrastanti
Anomalie delle temperature a 2 mt sul livello del mare previste in Europa per i mesi di Dicembre-Gennaio-Febbraio 2020. (Fonte cpc.ncep.noaa.gov)

Leggermente meno coinvolto sembrerebbe invece il meridione d’Italia, con anomalie di appena (si fa per dire) 1 grado.

Temperature addirittura nella norma, per quanto riguarda le due isole maggiori e le adriatiche centro-meridionali.

Anomalie delle Precipitazioni secondo CFSv2

Secondo il modello CFSv2, a seguito di un Dicembre 2019 avido di precipitazioni su tutto il territorio nazionale, i mesi di Gennaio e Febbraio 2020 trascorrerebbero con precipitazioni al di sotto della media solo al centro sud.

Gli accumuli previsti per il Nord Italia rientrerebbero invece nella norma del periodo.

Anomalie delle Precipitazioni secondo ECMWF System 5

Secondo il modello ECMWF System 5 le anomalie di pressione (500 hPa) risulterebbero nettamente positive su quasi tutta l’Europa.

Che cosa significa tutto ciò?

Si faccia riferimento all’immagine di seguito, riferita al mese di Gennaio 2020.

La pressione a livello delle Azzorre (il tratto di mare al largo del Portogallo) risulta superiore alla norma (tonalità rosso arancione).

Per contro, sull’Islanda le anomalie di pressione sono negative (tonalità azzurro-blu).

Previsioni Inverno 2019-2020: i segnali sono contrastanti
Anomalie di Pressione Gennaio 2020: scarse precipitazioni su Europa centrale e Italia. (Fonte seasonal.meteo.fr)

Ebbene, come ampiamente spiegato nel nostro precedente articolo, tale differenza di pressione contraddistingue una NAO positiva.

E come sappiamo, ad un valore positivo dell’indice NAO corrispondono di norma inverni umidi e piovosi sull’Europa centro-settentrionale.

Inverni durante i quali, il normale flusso delle correnti temperate atlantiche non trova alcun ostacolo nel suo cammino verso l’Europa.

E il Mediterraneo?

Come è noto, in simili scenari, l’area mediterranea rimane poco esposta alle suddette correnti umide. Ciò spiegherebbe il sotto media delle precipitazioni previste al centro-sud Italia.

Dunque tutto sembrerebbe far pensare ad uno di quegli inverni anonimi a cui ci stiamo abituando negli ultimi anni.

Ma che cosa è cambiato rispetto alla precedente analisi?

Come spiegato, l’articolo non prendeva in esame le proiezioni dei modelli a lungo raggio riguardanti la prossima stagione invernale.

Si trattava piuttosto di una semplice analisi statistica degli indici tele-connettivi che hanno caratterizzato la passata stagione primaverile e estiva.

Tuttavia, anche da quel punto di vista qualcosa è cambiato.

Le ultime da El Nino

Dopo una fase debolmente positiva nella prima metà dell’anno, El Nino è nel frattempo tornato in ENSO neutrale. Come previsto.

Lungo la fascia equatoriale dell’Oceano Pacifico le SST (temperature delle acque marine superficiali) sono infatti attualmente di poco inferiori alla media.

Come già spiegato in dettaglio, tutto ciò porta ad una NINA moderata (tendente al neutro). Condizione quest’ultima piuttosto favorevole ad inverni freddi in Europa.

Tuttavia, un altro indice, il SOI (Southern Oscillation Index) è nel frattempo inaspettatamente entrato in una fase molto più negativa del previsto.

Cos’è il SOI

Il SOI (Southern Oscillation Index) è un indice atmosferico calcolato in base alla differenza di pressione tra Tahiti e l’isola di Darwin.

Purtroppo (o per fortuna), valori fortemente negativi del suddetto indice (al di sotto di -7) sono spesso accompagnati a prolungate fasi di riscaldamento dell’Oceano Pacifico centrale e orientale.

E quindi al cosiddetto fenomeno di El Nino, non propriamente favorevole ad inverni freddi in Europa.

Ne consegue dunque che, qualora questa tendenza (di SOI negativa) dovesse perdurare, si potrebbe tornare ad una debole condizione di El Nino lungo l’Oceano Pacifico equatoriale.

Le conclusioni

Gli ultimi run dei modelli stagionali di previsione sembrerebbero non deporre a favore di una stagione invernale degna del suo nome in Italia.

Spicca, e probabilmente è un segno dei tempi, l’assoluta predominanza dei colori caldi nelle mappe delle anomalie delle temperature previste a livello globale.

Le uniche zone in controtendenza nel prossimo inverno potrebbero essere, come al solito, gli Stati Uniti orientali ma anche la Groenlandia e alcune aree dell’Africa centrale.

Ad ogni modo, il tempo che ci separa dalla prossima stagione invernale è ancora molto lungo e non si possono escludere ulteriori colpi di scena.