Meteo: Neve Chimica in Val Padana, Cos’è? Si ripresenterà ancora?

Meteo: Neve Chimica in Val Padana, Cos'è? Si ripresenterà ancora?

Neve Chimica, che cos’è? Si ripresenterà ancora? – Già da giorni avevamo sentore che sarebbe arrivata. Quello della neve chimica è tuttavia un fenomeno locale e di difficile previsione in quanto dipende anche da diversi fattori come la presenza di sostanze inquinanti nell’aria che fungono da nucleo di condensazione.

Sta di fatto che da giorni, notavamo un evidente aumento delle richieste di informazioni sui motori di ricerca, riguardanti proprio il fenomeno della neve chimica. Ricerche rivolte molto spesso anche ad un nostro articolo, il quale tratta questo argomento in maniera più approfondita e che pubblicammo qualche tempo fa.

N.B. Sul finire dell’articolo vedremo insieme quali sono le probabilità che si possa verificare di nuovo un tale fenomeno, così affascinante e coreografico, sebbene non propriamente “salubre“. Tuttavia, per ulteriori dettagli, consigliamo di scaricare l’App di Meteodrome. Definita innovativa e di sicuro diversa da tutte le altre, è in grado di comparare le previsioni del tempo dei principali siti meteo e di confrontarle con lo stato del tempo reale per misurarne il livello di accuratezza. Ti consentirà inoltre di tenerti informato sul tempo nella maniera più completa e veloce possibile: tutto a portata di mano con un solo click.

Certo, consentiteci una digressione. Se tante persone si sono informate preventivamente su un fenomeno che, puntualmente è arrivato dopo qualche giorno, significa una cosa sola: ovvero che molta gente ha una conoscenza del proprio territorio che va al di là dei meri calcoli fisico matematici dei più potenti modelli previsionali in circolazione.

Neve Chimica, che cos’è, in breve?

Ma, spiegato in maniera molto semplice, che cos’è la Neve Chimica?

La neve chimica è un fenomeno meteorologico che si verifica esclusivamente in presenza di determinate condizioni quali: temperature ampiamente sotto lo zero, forte umidità, nebbia e inquinamento atmosferico.

Meteo: Neve Chimica in Val Padana, Cos'è? Si ripresenterà ancora?
Strade invase da uno strato di Neve Farinosa, la Neve Chimica

La presenza di sostanze inquinanti nell’aria favorisce infatti la cosiddetta nucleazione. Non spaventatevi è piuttosto semplice: tale fenomeno è dato dall’aggregazione dell’umidità presente nell’aria attorno alle particelle di inquinamento. Tutto qua.

Le particelle inquinanti costituiscono il cosiddetto nucleo di condensazione, che funge appunto da aggregatore delle micro-goccioline della nebbia che si radunano attorno ad esso.

Quando i nuclei di condensazione raggiungono un peso sufficiente, iniziano a cadere verso il terreno sotto forma di cristalli di ghiaccio. Si forma così la tipica meteora, molto simile a quella che caratterizza i comuni fiocchi di neve.

Neve Chimica e Galaverna, sono la stessa cosa?

No, la Neve Chimica è a tutti gli effetti un fenomeno precipitativo.

In sostanza, quando si è in presenza di una precipitazione si tratta di Neve Chimica, diversamente si parla di Galaverna.

Quali gli aspetti comuni?

Vi sono però alcuni aspetti che accomunano questi due fenomeni.

In entrambi i casi, per esempio, la formazione dei cristalli di ghiaccio avviene attraverso il fenomeno della solidificazione, ovvero il passaggio delle particelle di acqua sospese nell’aria dallo stato liquido a quello solido.

Quali gli aspetti discordanti?

Mentre con la neve chimica, la solidificazione avviene attorno al nucleo di condensazione sospeso nell’aria, nel caso della Galaverna si verifica direttamente sulle superfici esposte; specialmente le superfici più fredde come per esempio il metallo della carrozzeria delle autovetture.

Il Brinamento

Va ricordato infine che anche il fenomeno del Brinamento può portare alla formazione della Galaverna. In tal caso però, il passaggio allo stato stato solido tipico del cristallo di ghiaccio su una superficie, avviene direttamente dallo stato aeriforme, proprio del vapore acqueo presente nell’aria, senza passare da quello liquido.

Neve Chimica, si verificherà di nuovo?

Il periodo più propizio, affinché si possa verificare questo fenomeno, è certamente quello a cavallo tra Dicembre e Gennaio. In questa parte dell’anno le giornate sono molto corte e le ore di luce ridotte al minimo. Inoltre l’irraggiamento, ovvero la dispersione notturna del calore dal terreno, è molto più incisivo. Si deve infine essere in presenza di alta pressione, con le inversioni termiche che portano le temperature nei bassi strati ad essere più rigide di quelle in quota. Nebbia e umidità, come già detto, fanno il resto.

Veniamo al dunque

Ebbene, nei prossimi giorni, come anticipato in un nostro precedente editoriale di previsione, si spalancherà di nuovo la porta dell’Atlantico, con le sue correnti umide e piovose.

Verranno così a mancare, almeno nel medio termine, le condizioni idonee alla formazione della neve chimica. Tale situazione inoltre, si potrebbe sbloccare solo a fine Gennaio, inizio Febbraio; dunque, siccome appare meno probabile statisticamente che tale fenomeno si possa verificare durante il mese di Febbraio, le quotazioni sembrerebbero diminuire.

Tuttavia, specialmente nella prima parte di Febbraio, non è affatto detto che non si possa ripresentare, per esempio durante un periodo anticiclonico immediatamente successivo ad una irruzione di aria fredda continentale da est; condizione questa, assai più probabile a Febbraio rispetto che ai primi due mesi dell’inverno meteorologico, ovvero Dicembre e Gennaio. Staremo a vedere.

La Redazione di Meteodrome